Federico Tonioni (Policlinico Gemelli) commenta il caso della piccola di Palermo morta in seguito a un tragico gioco sul social network
“Noi ci stupiamo perché il mondo digitale lo abbiamo acquisito e non ci siamo nati, ma gli incidenti ai bambini potevano accadere anche prima. A preoccuparci non deve essere lo strumento internet, che è una realtà dove si cresce e ci si può ammalare. Il problema non è nemmeno legato alla
challenge, quanto piuttosto a come certi bambini la usano. I bambini che tendono ad andare oltre i loro limiti sono quelli che hanno una bassa autostima”. Così Federico Tonioni, psichiatra e psicoterapeuta, responsabile del Centro pediatrico per la psicopatologia da web presso il Policlinico Gemelli, prova a dare una spiegazione alla tragica “morte cerebrale” della bambina di dieci anni che mercoledì sera era giunta in arresto cardiocircolatorio dopo un tragico gioco sul social network Tik Tok che l’ha portata a stringersi una cintura attorno al collo.